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4 – Quarta Stazione – # AR6 Rapporto di Sintesi – C) Risposte a breve termine

# AR6 Rapporto di Sintesi AR6 Synthesis Report: Climate Change 2023

Il sesto rapporto di sintesi dell’IPCC, presentato il 20 marzo 2023, riassume i 3 rapporti precedenti.

Agosto 2021 – Rapporto del Gruppo I – AR6 Climate Change 2021: The Physical Science Basis

Febbraio 2022 – Rapporto del Gruppo II – AR6 Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability

Aprile 2022 – Rapporto del Gruppo III – AR6 Climate Change 2022: Mitigation of Climate Change

Questo rapporto di sintesi è subdiviso in 3 parte

  • A) Stato attuale e tendenze
  • B) Cambiamenti climatici futuri, rischi e risposte a lungo termine
  • C) Risposte a breve termine

Seguirò la struttura del rapporto e navigherò attraverso le “Headline Statements” della versione SMP (Summary for PolicyMakers), sono i testi con il fondo blu, ma vi invito a leggere il rapporto da soli.

C) Risposte a breve termine                        

C.1 Urgenza di un’azione integrata per il clima a breve termine

Il cambiamento climatico è una minaccia per il benessere umano e la salute del pianeta (quasi certo) Si sta rapidamente chiudendo una finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti (quasi certo). Lo sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici integra l’adattamento e la mitigazione per promuovere lo sviluppo sostenibile per tutti ed è reso possibile da una maggiore cooperazione internazionale, compreso un migliore accesso a risorse finanziarie adeguate, in particolare per le regioni, i settori e i gruppi vulnerabili, e una governance inclusiva e politiche coordinate (confidenza alta). Le scelte e le azioni messe in atto in questo decennio avranno impatti ora e per migliaia di anni (molto probabile).

C.2 I vantaggi dell’azione a breve termine

Una mitigazione profonda, rapida e sostenuta e un’attuazione accelerata delle azioni di adattamento in questo decennio ridurrebbero le perdite e i danni previsti per gli esseri umani e gli ecosistemi (quasi certo) e porterebbero molti benefici collaterali, in particolare per la qualità dell’aria e la salute (molto probabile). Un’azione ritardata di mitigazione e adattamento bloccherebbe le infrastrutture ad alte emissioni, aumenterebbe i rischi di beni bloccati e aumento dei costi, ridurrebbe la fattibilità e aumenterebbe perdite e danni (molto probabile). Le azioni a breve termine comportano elevati investimenti iniziali e cambiamenti potenzialmente distruttivi che possono essere attenuati da una serie di politiche abilitanti (molto probabile).

C.3 Opzioni di mitigazione e adattamento tra sistemi

Sono necessarie transizioni rapide e di vasta portata tra tutti i settori e i sistemi per ottenere riduzioni profonde e durature delle emissioni e garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti. Queste transizioni comportano un significativo potenziamento di un ampio portfolio di opzioni di mitigazione e adattamento. Sono già disponibili opzioni fattibili, efficaci e a basso costo per la mitigazione e l’adattamento, con differenze tra sistemi e regioni (molto probabile)

C.4 Sinergie e compromessi con lo sviluppo sostenibile

Un’azione rapida ed equa per mitigare e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici è fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Le azioni di mitigazione e adattamento hanno più sinergie che compromessi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le sinergie e i compromessi dipendono dal contesto e dalla portata dell’attuazione. (molto probabile)

Ci troviamo in una finestra decennale di opportunità e dobbiamo agire rapidamente in questo decennio per mitigare e combattere il riscaldamento globale.  Ciò sarà possibile solo grazie a una forte cooperazione internazionale e, soprattutto, a finanziamenti all’altezza delle sfide.

Un’azione correttamente coordinata e multisettoriale, sostenuta da risorse adeguate, può garantire un futuro più vivibile e sostenibile, ma per farlo è necessario mettere in atto politiche coordinate e comprensibili a tutti, nonché informare adeguatamente i cittadini e coinvolgerli nelle decisioni da prendere, che avranno inevitabilmente un impatto sulla loro vita quotidiana, sulle loro abitudini e sulle loro culture….. Ma in misura minore rispetto al caso in cui non si faccia nulla.

Per il momento, le traiettorie seguite dalle politiche pubbliche e le promesse fatte nelle precedenti COP fanno sì che le emissioni di CO2 continuino ad aumentare, come mostra la figura a del grafico SPM.5 (dettaglio SPM.5)

C.5 Equità e inclusione

Dare priorità ai processi di equità, giustizia climatica, giustizia sociale, inclusione e giusta transizione può consentire l’adattamento e azioni ambiziose di mitigazione e uno sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici. I risultati dell’adattamento sono migliorati da un maggiore sostegno alle regioni e alle persone con la massima vulnerabilità ai rischi climatici. L’integrazione dell’adattamento climatico nei programmi di protezione sociale migliora la resilienza. Sono disponibili molte opzioni per ridurre il consumo ad alta intensità di emissioni, anche attraverso cambiamenti comportamentali e dello stile di vita, con benefici collaterali per il benessere della società. (alta confidenza)

Uno dei punti più importante di questo rapporto che indica come la giustizia sociale e l’equità devono essere al centro del processo di trasformazione delle nostre società nell’affrontare e gestire le sfide del cambiamento climatico. Non esiste una soluzione o una politica per raggiungere un abbassamento delle emissioni CO2 e GES e mitigare gli effetti del risaldamento globale.

Conosciamo l’obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 e quindi il consumo di combustibili fossili per raggiungere il Net Zero entro il 2050. Le politiche, gli strumenti e le tecnologie da mettere in atto per raggiungere questo obiettivo possono essere molteplici, ma per avere successo dovranno essere accettate dalla popolazione e regionalizzate. Questa accettazione sarà notevolmente facilitata se le misure adottate saranno socialmente ed economicamente eque e sosterranno le persone e i Paesi più vulnerabili. Un dibattito aperto e democratico sulle soluzioni da attuare deve portare a soluzioni consensuali. È quindi importante avere informazioni corrette sul cambiamento climatico (le sue origini, il suo funzionamento, le sue conseguenze attuali e potenziali, gli obiettivi da raggiungere per mitigare gli effetti, adattare le società e i territori e ridurre le emissioni) per avere un dibattito sereno che porti a soluzioni.

Sicuramente dovremo cambiare i nostri stili di vita, i nostri comportamenti, le nostre organizzazioni e alcuni dei nostri modelli economici. Ma un altro punto importante è che questi cambiamenti porteranno anche benefici alla società (molto probabile), un punto che è l’antitesi di certi messaggi che prevedono una regressione delle nostre società, un ritorno a condizioni vicine al Medioevo, che parlano di un’ecologia punitiva, dell’impossibilità di cambiare il nostro modello…. È importante sottolineare i benefici che questi cambiamenti possono portare.

C.6 Governance e politiche

Un’azione efficace per il clima è resa possibile dall’impegno politico, da una governance multilivello ben allineata, da quadri istituzionali, leggi, politiche e strategie e da un migliore accesso ai finanziamenti e alla tecnologia. Obiettivi chiari, coordinamento tra più ambiti politici e processi di governance inclusivi facilitano un’azione efficace per il clima. Gli strumenti normativi ed economici possono sostenere profonde riduzioni delle emissioni e la resilienza climatica se potenziati e applicati su vasta scala. Lo sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici trae vantaggio dall’attingere a conoscenze diverse. (molto probabile)

C.7 Finanza, tecnologia e cooperazione internazionale

La finanza, la tecnologia e la cooperazione internazionale sono fattori abilitanti fondamentali per un’azione accelerata per il clima. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi climatici, i finanziamenti sia per l’adattamento che per la mitigazione dovrebbero aumentare sostanzialmente. Esiste capitale globale sufficiente per colmare le lacune di investimento globali, ma ci sono barriere per reindirizzare il capitale sull’azione climatica. Migliorare i sistemi di innovazione tecnologica è fondamentale per accelerare l’adozione diffusa di tecnologie e pratiche. Rafforzare la cooperazione internazionale è possibile attraverso molteplici canali (molto probabile).

La lotta ai cambiamenti climatici e l’adattamento delle nostre società devono essere coordinati a più livelli, dalla comunità locale al livello globale. Ciò significa rafforzare la cooperazione internazionale, il coordinamento e la governance multilivello.  Come in passato, la chiave del successo è rappresentata da obiettivi chiari, strategie adattate e integrate a diversi livelli, nonché da un elevato grado di trasparenza, equità e solidarietà per garantire la partecipazione di tutti.

Standard adeguati e azioni finanziarie concertate possono avere un impatto significativo e profondo sulla riduzione delle emissioni e sull’attuazione di politiche e soluzioni efficaci.  Abbandonare al più presto il finanziamento dei combustibili fossili e mettere in atto nuovi standard finanziari che tengano conto dell’impatto delle attività umane sull’ambiente, al fine di indirizzare i flussi finanziari verso le azioni per il clima e il finanziamento delle nuove tecnologie che devono accompagnarle e sostenerle.

Due riflessioni su quest’ultimo punto:

  • Le tecnologie da sole non saranno in grado di rispondere al riscaldamento globale. Non bisogna confondere la transizione energetica (il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili) con la risposta al cambiamento climatico. Le tecnologie sono solo una parte della soluzione. Non ci sarà una risposta concreta senza un cambiamento di paradigma nelle nostre società e organizzazioni. Se elettrifichiamo i bulldozer, va bene, ma se continuano la deforestazione o l’estrazione eccessiva di materie prime, non faremo altro che riportare indietro il problema….
  • Se è vero che i nostri sistemi e organizzazioni economiche, sociali e politiche sono complessi e difficili da cambiare, dobbiamo ricordare che si basano su convenzioni. Se alcuni modelli, come quello economico basato sul capitale e sul consumo, sembrano quasi insostituibili e addirittura impossibili da modificare in profondità senza generare un cataclisma sociale, sono solo il frutto di convenzioni, norme, regolamenti e strumenti creati dall’uomo che non hanno una realtà fisica. È certamente più facile modificarli, cambiarli e svilupparli, anche se questo richiederà un notevole sforzo, che, ad esempio, trovare acqua dolce o mantenere il flusso dei grandi fiumi europei quando i ghiacciai delle Alpi saranno scomparsi… Quanto varranno le azioni di un’azienda, quanto conteranno i profitti di oggi in un mondo che diventerà difficile da vivere se continueremo a perseguire modelli “mortali…”

Grazie per l’interesse dimostrato.

Prossima stazione: I limiti planetari

Fonte/ Ispirazione: IPCC, IPCC Focal Point Italia – tutti link nell’articolo

Foto di copertina : “File:Complex adaptive system.svg” by Acadac – original NikNaks – vector is licensed under CC BY-SA 3.0.

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