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Consumo di suolo

Fin dall’antichità l’uomo costruisce. Tramite l’architettura ricerca la grandezza, si crea una scala verso il cielo. Rimaniamo stupiti quando ci troviamo difronte alle piramidi egizie o ai racconti delle città babilonesi. Eppure adesso, con tutto il nostro edificare e cementificare, possiamo dire di essere grandiosi?

Stiamo soffocando la terra sotto le nostre strade, rubando spazio centimetro dopo centimetro e, al posto di foreste o campi, sorgono supermercati e aeroporti.

Questo fenomeno di continua costruzione ha un nome: Consumo di suolo.

Cos’è il consumo di suolo?

È quel processo antropogenico che prevede la progressiva trasformazione di superfici naturali o agricole mediante la realizzazione di costruzioni ed infrastrutture, e dove si presuppone che il ripristino dello stato ambientale preesistente sia molto difficile, se non impossibile, a causa dello stravolgimento della matrice terra[2]. (Wikipedia)

E l’Italia?

L’Italia perde (consuma) 2,4m2 al secondo.

70,8 km2 cementificati nel 2022 (+10,2% di consumo rispetto al 2021), ovvero 19,4 ettari al giorno.

L’8,4% di questo è causato dalle grandi infrastrutture.

Sono la Pianura Padana, Roma e Napoli e le aree costiere ad essere le più soggette a questo fenomeno.

Nonostante la pressione della comunità internazionale per adattare la propria politica alle sfide ambientali, e l’Italia sia comunque riuscita a migliorare certi aspetti come le emissioni, il consumo di suolo non ha subito un arresto (con un piccolo rallentamento nel 2020) andando anzi ad aumentare e superare il 21 ettari al giorno.

Difatti dal 21 febbraio 2024 è in vigore il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) che traccia delle linee guida per l’intrapresa di azioni concrete per far fronte al riscaldamento globale e alla crisi ambientale.  Ma, dall’ultima analisi effettuata, risulta che il consumo di suolo sia un ambito ancora estremamente critico per la penisola.

Riguardante questo tema mi sento in dovere di citare la costruzione della nuova pista da Bob a Cortina per le olimpiadi invernali 2024. Già criticata in precedenza e i cui lavori erano già stati annullati soprattutto per mancanza di fondi e tempo. Eppure i lavori sono cominciati e l’edificazione di una nuova pista riapprovata.

Sono solo 59 gli atleti che nel paese praticano il suddetto sport e già si può intravedere il futuro di quest’opera architettonica che sta andando a disboscare un non trascurabile pezzo di terra e abbattere alberi secolari.

“Gli impatti ambientali ovviamente ci sono, dai 4 ettari di bosco deforestati (uno dei pochi casi di vera deforestazione in Italia), all’energia e alle emissioni prodotte per la costruzione e la demolizione del vecchio impianto” spiega Giorgio Vacchiano, ricercatore in gestione e pianificazione forestale presso l’Università Statale di Milano e divulgatore scientifico.

“Magari in assoluto sono “piccoli”, ma mi sembra più importante il loro valore simbolico, soprattutto se legate a un evento che fa della montagna, e di Cortina, un simbolo nel mondo”.

E soprattutto, aggiunge, “a fronte dell’esistenza di alternative facili e a minore impatto, che non si capisce perché non siano state scelte: in nome dell’”italianità”? Ma di cosa, dei peggiori impatti ambientali?”

In effetti, le soluzioni alternative c’erano. Al punto che lo stesso Comitato olimpico internazionale era contrario a una nuova pista di bob: per esempio, era stata presa in considerazione l’idea di trasferire le gare alle piste della vicina Innsbruck, o di Sankt Moritz: anche secondo L’Altra Montagna sarebbe stato un modo per valorizzare il dialogo transalpino e l’identità transnazionale delle Alpi: un modello di “candidatura di rete” internazionale e non di singola nazione.

Lifegate

Rapporto

Rapporto_consumo_di_suolo_2023.pdf

Fonti

https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/asvis/2024/01/15/contro-il-consumo-dei-suoli-una-legge-in-italia-e-nuovi-modelli-produttivi_f415d14d-e064-43f0-80c6-b7a2e78045ea.html

https://www.lifegate.it/pista-bob-cortina-lariceto-impatto

Immagina di copertina : “##arcobaleno veloce##” by Pao Lo is licensed under CC BY 2.0.

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